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      Un secondo regime matrimoniale è il regime dotale. I beni dotali debbono esplicitamente dichiararsi tali; tutti gli altri sono detti parafernali o estradotali.
      I beni dotali sono inalienabili in regola generale. Il marito solo li amministra; i frutti sono destinati a concorrere al peso delle spese domestiche.
      La moglie può ricevere annualmente sopra sua semplice quietanza una parte delle rendite di essa dote, dietro esplicita convenzione nel contratto di nozze.
      Un terzo regime è la separazione dei beni. In questo caso la moglie ha il dominio non solo, ma anche l'amministrazione de' suoi beni parafernali, uniformandosi, in quanto all'esercizio dei suoi diritti, alle restrizioni citate piú sopra, che la riducono all'impotenza d'ogni atto legale senza consenso esplicitamente prestato dal marito, od in caso di suo rifiuto, dal tribunale.
      Come ognun vede, la donna, in qualunque regime coniugale, è schiava o minore.
      Per avere un diritto materno, ella non dovrebbe esser madre che di prole illegale, e per avere il reale possesso di sé stessa e delle cose sue, mai non dovrebbe piegare il collo al giogo del matrimonio; e cosí facendo ella non farebbe che ridurre a pratica le immorali lezioni, che le dà il codice con tanta eloquenza; donde poi la corruttela massima dei costumi; la origine incerta delle famiglie; la moltiplicazione allo infinito degli orfani e degli esposti, non potendo la donna, priva del diritto industriale, bastare all'alimentazione di numerosa prole; e ci darebbe così delle generazioni degenerate dal punto di vista fisico, depravate, dal punto di vista morale, miserabili, dal punto di vista economico, e dal punto di veduta politico, terribile ed eterna minaccia all'organismo sociale.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272