- E tu o figlio di Cam, o uomo dalla bruna pelle! batti palma a palma, e intorno ai campi che lavorasti finora a colpi di bastone intreccia le tue bizzarre carole ed allegra l'aria dei tuoi gridi piú lieti! La tua maledizione è finita, il flagello è spezzato! Non cercherai piú a disperato domicilio l'umida landa insidiata dal serpente e dall'alligatore, e sulle tue orme fuggitive non udrai piú le mute dei mastini addestrati alla tua caccia! Esulta! d'oggi in avanti avrai tu pure una famiglia, un focolare, una proprietà, una coltura, un diritto! - E tu, o povero d'oro e d'intelletto, ergi la fronte peritosa e smarrita! perocché ogni despotismo è finito. Guerra al capitale infingardo! onta alla ricchezza dinastica e fannullona! Tutta l'umanità si organizzi in società di mutuo soccorso... ogni paese produca... ogni popolo importi ed esporti... si coprano i mari di galleggianti città... la mercede del lavoratore sia piú sacra del pubblico erario... la carità essa stessa s'inchini davanti alla redenta dignità dell'uomo e si tolga di fronte un'aureola il cui indiscreto fulgore lo sforza ad abbassare le fiere pupille... corrano le idee come fluídica corrente fra le plebi risorte alla vita ragionevole, e dal loro atrito potente esca incessante la luce ad illuminare le moltitudini...
Queste ed altre simili cose, col relativo sviluppo, devono logicamente scaturire dalle premesse della nostra interessante Elvira, poiché, lo ha già detto, vuol far del bene, del bello e dell'utile, ed il suo opuscoletto sarà un grosso tomo in piccolo volume.
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Cam Elvira
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