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      La tesi fece il successo e non la forma.
      Elvira - Ma la tesi dell'emancipazione dei negri è cosí simpatica e giusta!
      Io - Io non la credo piú simpatica per un piantatore del Sud che quella dell'emancipazione della donna per voi.
      Elvira - Vi ho già detto che sono indiscutibile. Quel che ho detto, come vi dicevo, è per gl'ingegni eccezionali. In quanto poi alla massa delle donne, può ammazzare assai tollerabilmente il suo tempo cucendo e rattoppando, e se v'è dell'agio in famiglia, può anche ricamare poltroncine e sgabelli e lavorar d'uncinetto.
      Io - Elvira, io sono assai conciliante, accetto le vostre larghezze in quanto al modo di passar il tempo, attesocché io pensi che ogni genere di lavoro sia utile sempre e sovente necessario. Ma volevo mo' dire, per il suo benessere... per migliorare un po' le sue condizioni...
      Elvira - Oh Dio! Cara mia «certe quistioni che ci riguardano sono della piú alta importanza; somiglian quelle del pauperismo e del proletariato e sono perciò da lasciarsi discutere a menti piú vaste delle nostre».
      Che cosa v'importa mai di star male? Che frega v'è saltata addosso di voler star meglio? Lasciate fare agli uomini; «non immischiatevi in cose che assolutamente non appartengono che ai soli uomini». (A carte 47.)
      Io - Ma veramente, mi pare che nulla sia tanto di nostra competenza quanto ciò che personalmente ci riguarda, ed essendo noi parte integrante e sine qua non della specie umana, tutto ciò che interessa la specie, interessa noi pure.
      Elvira - Ah cara mia, che idee storte avete mai!


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





Sud Dio