Come siete intollerabile con quelle vostre frasi grandiose! «Si persuadano le donne che non sono gli studenti soli ed i ragazzi che detestino le dottoresse, ma sibbene tutti gli uomini in generale e gli uomini piú eminenti in particolare.» (A carte 47.)
Io - Ah ci siete finalmente cascata signora mia! Il vostro Caos di pensieri non è mica dunque fatto sopra le donne e per le donne, ma è scritto contro le donne, per gli uomini!? Non è già che la vostra anima candida ed innamorata del bello e del buono vi portasse al bene, ma era una barricata che volevate erigere davanti ai combattenti per l'idea nuova in quella certa lotta gigantesca descritta a tinte forti nel vostro prologo! Non è il coscienzioso risultato delle vostre convinzioni che volete lealmente somministrare alle vostre lettrici, ma è forse «la smania di veder stampato il proprio nome», forse una civetteria di nuovo genere verso il sesso che ammirate cotanto e dei cui gusti ed interessi vorreste fare una legge anche per quelle, che, abborrenti ogni servilismo, respingono anche questo come il piú gretto ed il piú pedante, o forse, anzi certamente è un attaccamento al passato sotto veste pomposa di indipendenza di spirito.
Né vi sembri per avventura che questa apostrofe sia troppo violenta diretta ad una donna. Due cose spiacciono nel vostro Opuscolo che indipendentemente dall'urto delle opinioni ne deturpano il merito letterario, e sono, il tono sentenzioso e dogmatico e la malafede. E ve li provo l'uno e l'altro.
Mentre togliete Proudhon a scorta del vostro dire, non potevate ignorare che le parole che testualmente citavate facevano parte della polemica notissima ch'egli sostenne con Madama d'Héricourt.
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Caos Opuscolo Proudhon Madama Héricourt
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