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      Non è quindi che con grave stento e pena infinita che questi spiriti, rendendo prima a sé stessi chiara ragione delle idee e dei fatti che ravvicinati, comparati e giudicati costituiscono una tesi, riescono a formularla e quindi a trovarne la dimostrazione. Nulla di piú arduo che far accettare alla società un problema nuovo e che tocchi alla organizzazione nella quale se ne sta...
     
      ... Fra le questioni sociali che la rivoluzione del 1789 ha posto in istato d'incubazione v'è l'emancipazione della donna, la quale però se era in istretta parentela con tutte le altre, era per altro lato subordinata a circostanze speciali ed aggravanti e trovavasi di fronte come conservatori gli stessi innovatori. Dessa voleva piú profonde le radici della democrazia, piú screditato il diritto di forza, piú inoltrate le scienze economiche, piú smagato il feticcio ortodosso, gli animi più inchinevoli a giustizia. Senza tutto ciò, non che il suo sviluppo, era perfino impossibile la sua determinazione. Il suo sviluppo non poteva sperarsi che nella ruina del passato ed in una potente speculazione che combattesse la forza imperativa delle leggi e delle abitudini, delle opinioni e delle credenze, dei sentimenti e di postulati scientifici piú ricevuti che non provati, e finalmente la lunga testimonianza del fatto che non solo ha creato sentimenti ed interessi di seconda mano, ma ha perfino inchinato a sé la natura colla forza di una educazione ripetutasi nello stesso elemento per 60 secoli storici.
      Finalmente questa questione ha contro di sé, fra gli altri gravissimi caratteri che la sfavoriscono, quello di essere per ogni individuo della specie una questione personale, che si traduce per una parte in rivolta e per l'altra in abdicazione.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272