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      Questa legge d'analogia che governa i rivolgimenti dei corpi sociali vuol essere profondamente considerata, essendo che per essa ci sia dato di comprendere il passato, regolarci nel presente e congetturare il futuro, rimovendo dagli atti degli individui e delle civili e politiche aggregazioni quell'ebete empirismo, al quale le razze selvaggie debbono le stasi secolari delle loro intelligenze e dei loro costumi. Questa legge è quella che si erge vittoriosa di fronte al dogma autoritario che considera i primi organamenti sociali come soli ortodossi, ed i successivi e bilaterali come deplorabili sviamenti della ragione e ribellioni passionate e subbiettive che non hanno né possono avere radice in nessun principio, in nessuna legge.
      Tutto ciò che è prodotto della ragione umana è naturale; epperò è logico; potrà zoppicare davanti ad un dato principio, e non collegarsi perfettamente con un dato sistema, ma è sempre logico nei suoi rapporti cogli accidenti che lo hanno promosso, determinato e compiuto. Ogni civiltà ed ogni forma di civiltà, per quanto disparata dalle altre, si ripete da cause, è accompagnata da circostanze, è seguita da effetti tutti logici e naturali, tutti proporzionali e determinati. Quindi l'inanellarsi delle idee a sistema ed il coordinarsi dei fatti sotto la disciplina delle idee sintetizzate fino alla formola, donde il carattere vario dei tempi e la complessa armonia d'ogni periodo storico.
      Cercandosi l'azione di questa legge nello stesso sviluppo storico della questione dell'emancipazione, ci sarà agevole rilevare come questa tesi, imparentata piú che ogni altra con molteplici e varii interessi, epperò piú che ogni altra tardigrada, venisse all'ordine del giorno per la legge d'analogia.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272