Preso atto di questo fatto, la mia illustre amica è tratta ad ammettere un'epoca antistorica della quale cataclismi cosmico-tellurici e successive barbarie hanno interrotta la tradizione nella quale la donna godeva sulla terra il suo posto naturale come corona della creazione, pietra angolare della famiglia, vincolo soave d'affetto fra le generazioni umane. Quest'opinione della signora Frank trova l'appoggio di antichi miti e leggende non che quello di vetuste e splendide civiltà che furono seguite da civiltà piú imperfette, e di numerosi documenti linguistici per cui nomi ed emblemi femminili ebbero le forze amabili e benefiche della natura; sicché la mitologia e l'arte, la storia e la linguistica e la stessa etnologia sembrano appoggiare questa opinione. Lasciando da un lato quest'ardua tesi che si accampa diametralmente contro all'opinione accarezzata dalla scienza moderna che vuole l'uomo partito da stato brutale e salito a maggiore perfezione animale, per legge costitutiva della materia e quindi a civiltà per forza di lavoro riflessivo, certo è però che i fatti esposti dalla Frank stanno, con quello autorevolissimo della credenza dell'androginismo divino, che fu la fede di popoli gloriosi, governati da istituzioni eccellenti e nelle quali per logica conseguenza il concetto naturale della famiglia prevalse sul concetto sofistico dello Stato...
VI
. PETIZIONE PER IL VOTO POLITICO ALLE DONNE(12)
La petizione per il voto alle donne del 1877 non è la prima del genere in Italia, ma è la prima ad iniziativa della Mozzoni, e di qualche consistenza: pubblicata su «La voce del popolo» dell'11 marzo 1877 e su «La donna» del 30 marzo dello stesso anno, si inserisce nel clima di speranze suscitate tra i democratici dall'avvento della Sinistra al potere nel 1876.
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