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      Ha poco piú che un valore documentario, ma serve a rilevare come anche la rivendicazione di un diritto parziale e limitato sollevasse allora un'ondata di proteste quasi incomprensibili oggi. Per le discussioni sull'elettorato, che ovviamente furono l'occasione in cui vennero fuori le opinioni prevalenti in individui e gruppi politici intorno alla destinazione piú o meno naturale delle donne, possono servire da scorta le sedute del giugno 1877 della Camera dei deputati, e quelle del novembre 1883 del Senato del Regno.
     
      Signori Senatori, Signori Deputati
      Il presidente del consiglio dei Ministri nel suo programma di Governo, il quale ebbe efficacia di commuovere a speranza tutti gli italiani, stigmatizzò alcune leggi che basandosi sopra nude persecuzioni legali infirmano la realtà. Ora una classe innumerevole di cittadini trovasi avviluppata in una veste giuridica, la quale, emanazione di tempi disparati, reliquia di tradizioni antiquate, che il progresso delle scienze sociali ha demoliti da ogni altra parte, rappezzatura di Diritto Romano e di diritto consuetudinario straniero, astrae dalla realtà presente e si afferma come un fatto isolato nel corpo delle istituzioni moderne.
      Ora questa massa di cittadini che ha diritti e doveri, bisogni ed interessi, censo e capacità, non ha presso il corpo legislativo nessuna legale rappresentanza, sicché l'eco della sua vita non vi penetra che di straforo e vi è ascoltata a malapena.
      Noi italiane ci rivolgiamo perciò a quel Parlamento, che col Governo ha convenuto doversi alla presunzione sostituire la realtà, affinché posti in disparte i dottrinarii apprezzamenti e le divagazioni accademiche sulla entità e modalità della nostra natura, e sul carattere della nostra missione, voglia considerandoci nei nostri soli rapporti con lo Stato, riguardarci per quello che siamo veramente: cittadine, contribuenti e capaci, epperò non passibili, davanti al diritto di voto, che di quelle limitazioni che sono o verranno sancite per gli altri elettori.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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