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      A questa parità di trattamento con i cittadini dell'altro sesso, non conoscendo noi altro ostacolo che la tutela della donna maritata, domandiamo che sia tolta, come non d'altro originata che dalla legale presunzione della nostra incapacità, facendo noi considerare agli onorevoli legislatori, che avendo il Governo italiano promosso con ogni cura l'istruzione femminile e trovandoci noi, perciò, al giorno d'oggi, alla eguale portata intellettuale di una quantità di elettori che il legislatore dichiara capaci, stimiamo che nulla costi acché venga a noi pure accordato il voto politico, senza del quale i nostri interessi non sono tutelati ed i nostri bisogni rimangono ignoti.
      Fiduciose nella saviezza e giustizia dei legislatori, le sottoscritte insistono perché sia fatta ragione alla loro domanda.
      VII.
      DISCORSO AL CONGRESSO INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO DELLE DONNE A PARIGI(13)
     
      Nel 1878 si aprí a Parigi il primo Congresso internazionale per i diritti delle donne (soltanto dieci anni dopo, avrà luogo un congresso analogo a Washington, dal quale prenderanno inizio gli incontri internazionali quinquennali femministi e suffragisti). La Mozzoni, candidata del giornale «La donna», fu eletta dalle società operaie femminili di orientamento democratico come loro rappresentante. Francesco De Sanctis, allora ministro dell'Istruzione, la delegò come osservatrice del governo italiano con l'incarico di riferire sulle soluzioni prospettate per l'istruzione femminile. Dato che era l'unica rappresentante ufficiale di un governo, a Parigi toccò a lei inaugurare il Congresso.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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