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      Essa afferma il suo diritto al voto perché è persona libera e completa - mezzo come l'uomo in faccia alla specie - fine a sé stessa, al par di lui, nella attività della sua coscienza.
      La donna afferma il proprio diritto perché ha nella convivenza nazionale rapporti e interessi multeplici e varii da promuovere e da vantaggiare. Essa vuole apporre la sua firma al contratto sociale perché è nella società un elemento necessario e costitutivo - perché vi esercita influenza e ne subisce.
      Essa vuol votare perché conscia del proprio diritto lo rivendica - perché vuole la libera scelta de' suoi mandatari - perché il passato ed il presente le hanno insegnato con assidua lezione che l'assente non è, e non può essere che dimenticato e sagrificato.
      Parrà a taluno che inopportunamente si è elevata in questa sala una voce di donna e forse gli sembrerà scemare dessa maestà e decoro alla solenne manifestazione del popolo - tanto è radicata la teorica del privilegio in taluni che pure si levano ardenti a combatterla quando la sentono prepotente sopra sé stessi!
      Ma costoro, se qui ve ne sono, se ne diano pace. Se non è nuovo nella storia di vedere dei diseredati rivendicare i loro diritti, è tuttora nuovo negli uomini, e tanto piú glorioso per essi, di sapere ascoltare i reclami dei diseredati, chiunque essi siano e far loro ragione; ed è con somma compiacenza che riconosco questo vanto alla democrazia italiana, prima in Europa ad inalzarsi al disopra di un pregiudizio coevo alla umanità.
      Si persuada la democrazia ch'essa avrà guadagnato la sua ultima battaglia quando avrà accettato fino all'ultima tutte le illazioni che scaturiscono da quei principii che sono la sua forza ed il suo prestigio.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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