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      Gli argomenti di principio non possono che fondarsi su degli a priori che il metodo razionale rifiuta, come quello che si determina esclusivamente sulla certezza e sulla esperienza; o fondarsi sopra criteri storici che, se a prima vista possono vestire parvenza di criterii esperimentali, in realtà non sono tali, perché levati dall'ambiente filosofico, religioso, politico, giuridico e sociale nel quale nacquero e furono educati, non rispondono piú nel nuovo ambiente, talora tanto diverso da affacciarsi come ogni dí piú discutibile e ripugnante per molti e molte, quello stesso criterio che in altri tempi fu canone indisputabile e indisputato per tutte e per tutti.
      E la prima parte della vostra relazione per quanto riguarda il voto delle donne è esposta secondo il metodo razionale. Voi andaste coscienziosamente in cerca di notizie o di fatti attuali, presenti; citaste autorità di uomini contemporanei; osservaste le donne di oggi, considerando che la questione è moderna; che, la legge deve proporsi al presente, e deve riflettere le donne oggi viventi. Queste ricerche scrupolose e larghe vi hanno condotto a dichiarare che se il voto si deve al censo, ci è dovuto perché contribuenti; se alla capacità, ci è dovuto perché intelligenti; se agl'interessi, ci è ancora dovuto perché ne abbiamo di veri e grandissimi.
      Se valga l'autorità, abbiamo per noi scrittori e uomini di Stato illustri, e permettete che aggiunga per conto mio (dacché anche la nostra opinione val qualche cosa) donne che hanno difeso il nostro voto con un talento che supera ogni opposizione, come la d'Héricourt e la Stanton e la Howe e la Döhm, ecc., ecc.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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