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      Indarno tenterete ridurre alle proporzioni della odalisca le donne dell'Occidente che arsero, eretiche, sui roghi, lottando con voi contro il dispotismo dogmatico; spirarono sui patiboli preparando il rivolgimento filosofico e politico con la massoneria; morirono vittime della rivoluzione con Madame Roland benedicendo alla rivoluzione; la illustrarono con libri immortali con la Staël, con la Sand, e con la d'Héricourt, e accompagnarono voi stessi nella reazione contro la straniera signoria.
      Noi non siamo fatte per quella parte da codine e da sultane valide - abbiamo altro sangue nelle vene, altri ideali. Noi sdegniamo le tenebrose influenze da serraglio nelle quali volete circoscrivere la nostra attività, e rinunciamo ai modi tortuosi di difesa che ci prestano le vostre passioni.
      Sentiamo dignità di persona e ci riconosciamo il diritto di avere opinioni, sentimenti e interessi che debbono farsi valere alla luce meridiana, educando le vostre coscienze alla giustizia e avvezzando le vostre orecchie a sopportare la verità.
      Io non vi conosco, on. signore, all'infuori che per la fama che le opere vostre vi hanno procacciata. Questo vi assicura che, esponendo nella presente lettera, con tutta franchezza, le ragioni del mio sesso, non resta in me minore il rispetto dei vostri meriti altissimi e il sentimento della vostra grande autorità.
      X.
      SOCCORSO AI PROFUGHI RUSSI(16)
     
      La Mozzoni pubblicò questo «Appello» per una campagna di aiuti ai profughi russi antizaristi, tra i quali si trovavano i marxisti Plekhanov e Vera Zassulitch, costretti ad emigrare in seguito ad un'ondata di repressione antiliberale in Russia.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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