Tutto quell'apparato di virtú, di bellezza e di sapere non aveva che l'umile scopo di adornare la tua parola ed imprimere una certa eleganza alle tue maniere e in tutte le tue manifestazioni, come si addossa al cavallo una ricca gualdrappa. Come questo si adorna per onorare il padrone, cosí tu eri adornata per appagare la vanità del tuo futuro marito.
Tu ti accorgi, o fanciulla, che tutta la vita che la natura ti ha posto nel cuore e nella mente e si traduce in pensieri ed affetti, il desiderio di sapere che ti fu istillato, i sentimenti nobili dei quali raccogliesti l'insegnamento non hanno servito che a farti conoscere il tuo proprio valore, hanno aumentato la tua sensibilità, i tuoi gusti e i tuoi desideri e il bisogno invincibile della indipendenza, - e tu trovi che a tutta questa condizione dell'animo tuo non risponde né l'assetto attuale della società, né quello della famiglia e tutta si volge a tuo danno questa somma di beni. Poiché tu non puoi procedere nello studio senza lottare contro difficoltà economiche od esclusioni legali o pregiudizii invincibili; - non puoi lavorare perché tutto il lavoro nobile e lucroso è accaparrato dalla gioventú dell'altro sesso; - non sei libera perché la legge ti assoggetta al marito e devi obbedire a chiunque ti mantiene per necessità e da questa necessità non puoi uscire se non assoggettandoti a lavori servili faticosi e che non ti caveranno, di solito, la fame.
Tu ti accorgi che se vuoi scorrere tranquilla la vita sei costretta a soffocare ogni sogno di gloria, di virtú, di libertà e di amore, e che la missione che ti è inesorabilmente tracciata è una vita tutta riempita da noiose, minute e quotidiane pratiche della vita domestica, sicché il lavoro materiale, automatico, continuo, senza diritti, senza mercede, senza indipendenza, senza riposo e senza dignità, è la tua parte.
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