Tu ti accorgi che il bel giovane ardente e generoso che vagheggiavi nel tuo pensiero, fatica notte e giorno a farsi una posizione con largo e snervante tirocinio compensato con misera mercede, e se riescirà, il piú delle volte sarà perché avrà capitolato colla sua coscienza, avrà piegato la fiera cervice, avrà taciuto o dissimulato le sue convinzioni, avrà piaggiato gli interessi e le passioni dei felici, avrà svestito insomma la pura luce che aveva conquistato il tuo pensiero.
Un brutto giorno, fanciulla, tu passerai la triste rassegna delle tue amiche di adolescenza per vedere quanto i vostri bei sogni di quella età si siano avverati e vedrai, questa caduta nelle mani di un marito brutale al quale la legge presta man forte - quella vedovata in fresca età con una schiera di bimbi, che offre indarno la mente ed il braccio a lavori che l'uso e il pregiudizio non le concedono e patisce la fame - quell'altra che sedotta e povera ha dovuto strapparsi dal petto il figlio dell'amore illegale e darlo alla pubblica carità e ne ignora il destino - un'altra ancora che si dibatte fra le ritorte odiose di un matrimonio indissolubile giovine e bella con un uomo cadaverico d'anima e di corpo - un'ultima che stretta dalla miseria e circuita dai mercatori di carne umana è data in pascolo alle tarde libidini di un decrepito Nababbo per un prezzo che essi hanno intascato e che ella paga di persona...
Dalle tue amiche, o fanciulla, tu allargherai lo sguardo sulle donne tutte e vedrai le damigelle sfilare sui pubblici passeggi e accedere alle feste come la merce che il trafficante trasporta sollecito su tutti i mercati e in tutte le fiere e sciorina sulle piazze e nei luoghi piú frequentati per trovarle un compratore.
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Nababbo
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