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      Nulla si è trascurato perché la merce riesca appetibile. Quelle giovinette son ben vestite, hanno la parola adorna, chinano il capo con grazia, e se piú si chiede dell'intrinseco loro valore, si troverà che suonano bene, che danzano a meraviglia, che eseguiscono colle dita affusolate lavori di fata, che non hanno opinioni moderne, che non sono emancipatrici, che conoscono le utili cure del pollaio e della cucina e finalmente che il loro corpo è integro ed ignorano la storia naturale, per cui il compratore, che per lo piú è stagionato e ristucco di facili godimenti che gli corrono incontro nella nostra civiltà a vapore, avrà il piacere di vivere alcuni momenti la vita primitiva e gusterà la gioia brutale della conquista e lo spettacolo interessante della sorpresa, dei tremiti, dei sospiri, e si rivedrà selvaggio fra le vergini foreste colla umana preda fra le mani.
      Vedrai, fanciulla, le dame languire di noia negli aurei palazzi vincolate dalle vacuità della mente, dagli usi del mondo, dai capricci del marito e dalla infermità del carattere educato a tutte le servitù ed annichilire in quella dorata galera soverchie a sé stesse e inutili agli altri se non fastidiose, pei nervi irritati dal tedio perenne.
      Vedrai, fanciulla, le tue compagne segnate in fronte dal divino raggio della bellezza, popolare i ginecei, portare sopra sé sole le passioni degli uomini, i loro egoismi sensuali ed economici, e punite nelle loro carni e col bollo dell'infamia sulle loro fronti, portare tutte le miserie e le infamie sociali.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272