- Vedrai delle fanciulle dal cuor puro e dalla fronte candidissima languire ignorate pel desiderio d'amore, e vedrai mille e milioni di giovani consumare nel vizio combattendo pel trono e per l'altare e divorati dal desiderio di un sorriso di fanciulla che è loro negato. - Vedrai madri senza figli e figli senza madri, sacrificati dalla legge alla famiglia, divinità convenzionale alla quale si immola la umanità reale.
Vedrai la donna povera oppressa dal caldo ed assiderata dal freddo, nelle umide risaie, nei campi sferzati dal sole o nella buia stamberga cittadina lavorare indefessa, allattare i propri figli e anche quelli dei ricchi per poche monete, impiegare la mente, la mano, il cuore, il sangue, il latte, la carne, tutti gli anni, tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti quanto è lunga la vita, e quanto costituisce la persona in servizio dell'uomo.
E quest'uomo vedrai che, sacerdote, la maledice e la dichiara colpevole e impura e condannata per divino precetto ad eterna servitù, - magistrato la dichiara imbecille, incapace, eppure la condanna anche per colpe non sue, - legislatore ne fa il paria e l'ilota della società, - marito la tratta come serva e proprietà, - figlio la indulge per istinto figliale, ma per sentimento educato la considera come creatura inferiore, - libertino la sfrutta, - speculatore la traffica, - moralista la infama.
Fanciulla! davanti alla rovina di tutti i tuoi ideali e circondata da questa marea di dolori, ti senti afferrata da invincibile tristezza, e il trovarti dannata da un fato inesorabile ed empio, senza peccato, pel solo fatto della tua nascita e condannata, conculcata, esclusa, deprezzata, non potendo far nulla per redimerti e incontrando anzi dappertutto lo scherno se osi lagnarti della tua sorte, ti sommerge il cuore in una sconfortante agonia e quindi scoppia in te una protesta contro la natura.
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