Tu venderai la tua carne, tenterai sorprendere la buona fede, speculerai sulla pietà dei buoni, mentirai, ingannerai, insegnerai ai tuoi figli a fare lo stesso e reputerai arme di buona guerra qualunque artificio col quale tu possa strappare dalle tasche altrui qualche soldo e vendicare i tuoi patimenti diminuendo le gioie altrui...
Ma se tu sei buona e generosa, se è rimasta in te una scintilla di quel fuoco sacro che ti fa amare gl'infelici più ti senti infelice, nelle lunghe notti insonni pel digiuno tu penserai alla causa dei tuoi mali che somigliano a quelli di tante altre donne della tua classe. Tu capirai che questa causa non è un destino cieco e fatale, non è nessun Dio che voglia punirti o prenda piacere ai tuoi dolori, non è nessuna potenza malefica e misteriosa - ma è l'egoismo umano compenetrato da secoli e secoli in tutte le istituzioni, è la forza diventata diritto, è l'intelligenza divenuta furberia, sono tutti gl'interessi dei forti che si sono affratellati contro quelli dei deboli, si sono impadroniti di tutte le forze della società e le impiegano tutte a loro vantaggio.
Ma quando, o donna del popolo, tu avrai capito questo, tu vorrai che tutto questo disordine e questa ingiustizia abbiano un fine e sarai socialista...
... Tu ricorderai che tu stessa sei una intelligenza, una volontà, una attività. Tu penserai che i cannoni e i fucili sono montati e scaricati dai tuoi figli - tu penserai che il soldato che puntella il trono - il prete che accarezza i forti e maledice i deboli - il carceriere che custodisce il socialista - il questurino, la spia, il boia, la prostituta, il lenone, tutta questa triste progenie quale colpevole e quale infelice, è tutta uscita dal popolo, ha preso vita nelle tue viscere, fu partorita fra i tuoi dolori, ha succhiato il tuo latte, ha bamboleggiato sulle tue ginocchia, ha attinto dalle tue labbra le prime nozioni della vita e degli errori di cui sono oggi gli strumenti e la forza.
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Dio
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