E temete le influenze per le donne? Ma ne appello ai padri che fanno allevare le loro figlie in conventi per poi vederle brillare in ambienti profani - me ne appello ai non pochi mariti per l'emancipazione dei quali, dal dispotismo delle rispettive metà, scriverei volentieri un volume - ne appello al signor Proudhon scandolezzato della ribellione che circola fra le file delle donne intelligenti contro tutte le pressioni consacrate dai secoli, ne faccio appello a quelle donne coraggiose, che in tutti i paesi hanno preso nobilissime e non infeconde iniziative, lasciando che intorno a loro si declamasse, si ridesse, si calunniasse con anima d'apostoli ed abnegazione di martiri. Che piú? ne faccio appello al fatto che vi stà dinnanzi, o Signori; su questa donna che vi parla è passato il tempo e l'esperienza; ma le idee e la coscienza sono incrollabili.
Ma Voi non vi date per vinti. Queste influenze determinate dal sentimento sono mutevoli e fortunose - ma v'è una influenza terribile, antica, che soggioga molti uomini e gran numero di donne, non nelle opinioni soltanto che subiscono il controllo della ragione, non negli affetti che vi si sposano, ma le afferra nell'intima coscienza, impone la fede e vieta l'esame, le conquide coi terrori dell'avvenire, paralizza in germe ogni forza vitale, comanda, regna e governa in nome di Dio, l'influenza del prete.
Per non sottrarmi a nessuna delle difficoltà inerenti al mio compito, aggiungerò per conto vostro, che la propaggine sacerdotale deve gran parte della sua forza a questo appoggio che trova nelle donne; che duttile, elastica, cosmopolita, essa accarezza la repubblica in America, l'imperialismo in Francia, il legittimismo in Ispagna, l'autonomia in Ungheria, il dispotismo in Turchia, dapertutto l'elemento che lusinga i suoi interessi e promuove la sua prosperità.
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