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Né a questo criterio, che sta nel fatto a base dell'attuale regime capitalistico di fronte agli sfruttati, può ostare la legge; perché le leggi economiche sono tanto impellenti, quanto quelle della fisica e della meccanica; epperciò i governi borghesi che, sia per condiscendere a certe insistenze, o per momentaneo bisogno di popolarità, propongono leggi protettrici del lavoro, sanno già anticipatamente che non caveranno un ragno dal buco, quand'anco si propongano e decretino con tutta buona fede, se vi pare di poterla benignamente supporre.
Ammesso che, come classe, avete, tutti quanti siete lavoratori del mondo, gli stessi interessi, pur riservando le vostre personali opinioni, e le vostre sociali autonomie, dovete, per forza di cose, gravitare verso un centro comune, essere mossi dagli stessi moventi e indirigervi ad un unico e medesimo scopo.
«Voi siete la forza, siete il numero, siete il diritto», diceva Gladstone ad una rappresentanza d'operai. «La vittoria domani sarà vostra se saprete essere concordi.» E l'illustre statista inglese, che ha troppo talento per vedere dei sobillatori al posto della fame, e della ribellione al posto del diritto, era cosí convinto di questa vostra vittoria, che pregava gli operai di voler essere «giusti e generosi» nel giorno della vittoria.
Organizzarvi, vuol dire disciplinarvi, vuol dire educarvi; e le classi dirigenti, se invece di essere comprese da uno stupido panico che altera le proporzioni, le distanze e l'indole del pericolo, fossero veggenti come Gladstone, dovrebbero esse medesime promuovere e favorire la vostra organizzazione, perché essendo la vostra vittoria sicura, questa sarà tanto meno violenta, quanto meno improvvisa, e quanto più preparata dalla educazione intellettuale, morale e politica.
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Gladstone Gladstone
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