Che l'impazienza dei vostri dolori e l'entusiasmo santo dei vostri ideali non facciano velo alla mente d'alcuno di voi!
Vi è in tutte le cose un principio dinamico di conservazione, pel quale non appena un ente qualsiasi organico, nell'ordine fisico, come nell'ordine morale, sociale e politico, ha affermato la sua esistenza, tosto pone in opera ogni mezzo per conservarsi.
Senza la coesistenza e la coazione dei due principii opposti, la rivoluzione e la conservazione, non v'è consorzio umano possibile, dal piú elementare al piú complesso.
La rivoluzione impedisce il ristagno e la petrificazione.
La conservazione impedisce lo sfacelo e la confusione. Distruggete da cima a fondo l'ordine sociale presente, sicché non resti di esso né un re, né un prete, né un carnefice, né un gendarme, né un banchiere; ed erigetene un altro nuovo di zecca, dalle fondamenta. Quando l'avrete fatto, vorrete conservarlo, dacché il pazzo soltanto non cura la durata dell'opera sua.
Questa verità è il fondamento della tolleranza civile, è la salvaguardia dagli eccessi che travisano le rivendicazioni piú legittime, le ribellioni piú logiche e le intenzioni piú rette, e deve farvi sentire la necessità di una forte e larga coltura.
Ecco perché io vorrei che la redazione del vostro giornale fosse affidata a cultori capaci e convinti della sociologia, senza selezione di scuola o di parte. Non si può credere di conoscere alcuna dottrina, se, oltre all'averla studiata in sé stessa, non fu studiata comparativamente alle altre congeneri; e mancando ogni termine di confronto per apprezzarla, mancano in noi le ragioni per preferirla.
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