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      » Egli pensa sempre che al postutto il piú sicuro è sempre di starsene cheti, per non pescarsi malanni peggiori.
      Ma intanto, crollando la testa, legge. Procedendo nella lettura le distrazioni diminuiscono, la testa non crolla piú, gli occhi si fanno piú intenti, e continua con interesse crescente la lettura...
     
      ... Le altre classi sono forti... ma qui il pensiero del nostro neofito apre una parentesi involontaria e gli si affaccia un aspetto impensato della questione.
      I borghesi sono forti?... Forti di che? Forti dei lavoratori vestiti da soldati - Forti dei lavoratori vestiti da questurini - Forti dei lavoratori che sparano i loro fucili e i loro cannoni - Forti dei lavoratori che costruiscono le loro corazzate e manovrano le loro torpedini - Forti dei lavoratori che montano la guardia alle loro fortezze - che scavano le loro miniere - che fondono i loro milioni - che conducono le loro locomotive - che custodiscono le loro linee doganali - che presidiano i loro fortilizii - che stampano i loro libri e i loro giornali - che difendono, vestiti da carabinieri, le loro persone e le loro proprietà - che trasportano attraverso ai mari ed agli oceani le loro merci...
      Ma allora, riflette il nostro neofito, allora i forti siamo noi! E questo pensiero ritorna una, tre, venti, cento volte a battere al suo cervello.
      Ormai gli è entrato il dubbio che tutto il presente organismo sociale riposi su una base falsa e sofistica, e che, un urto ben dato, potrebbe spostarla dal suo falso centro di gravità. Egli non la vede molto solida né in diritto, né in fatto.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272