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      L'uomo č armato della forza del braccio, č armato del voto, č armato della legge, la quale, se non vale al lavoratore contro il suo sfruttatore, vale molto bene ai vostri mariti contro di voi.
      Voi non avete che un'arma - il lavoro e la indipendenza economica che ne consegue - e sopra tutto il lavoro collettivo dell'opificio, che vi porta fuori delle mura domestiche, vi porta in una cerchia d'interessi e di idee estranee alla famiglia ed eguali a quelle dei vostri compagni, che vi permette di associarvi.
      La servitů delle donne ha durato e dura tanto, per ragioni affatto speciali, principalissima fra le quali, quella dell'essere esse isolate le une dalle altre nelle rispettive case. L'opificio le accomuna, le assorella, permette l'affiatamento e la organizzazione.
      Approfittatene - buttate fuori le vostre idee - comunicatevi i vostri sentimenti - non rientrate nel vostro cuore le ribellioni che dentro vi nascono. Queste franche manifestazioni educheranno in voi il coraggio e col coraggio la fiducia e il sentimento del vostro diritto, educheranno gli uomini a capirlo essi pure, a sentirlo, a rispettarlo.
      Voi soffrite, le vostre madri hanno sofferto, le vostre figlie soffriranno cosí del pari, se voi non penserete seriamente a domandar conto, non a Dio, ma agli uomini dei mali che vi opprimono.
      Ma la vostra protesta non deve essere individuale, isolata, fatta all'orecchio dell'uno o dell'altro. Questa fu fatta in tutti i tempi senza alcun risultato. Deve essere collettiva, fatta a voce alta, a tutti gli uomini, in tutte le occasioni, a tutti gli enti costituiti che vi opprimono, che vi escludono, che vi diminuiscono.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





Dio