Ma che la operaia possa divenire, e sia per divenire valida alleata del movimento operaio moderno, nessun dubbio, neppur l'ombra di un dubbio!
Quello di cui non solo dubito, ma che credo assolutamente erroneo, è proprio quello che «La Critica Sociale» crede fermamente, che cioè la questione della donna in fondo, in fondo, sia esclusivamente una questione economica, e che vada risolta da sé con la risoluzione di quella.
Domani gli operai otterranno le otto ore di lavoro in tutto il mondo, e piú tardi la giornata legale del lavoratore diverrà di sole sei ore e piú tardi ancora anche piú breve, allorché la macchina sarà proprietà del lavoratore. Che ne avverrà nei rispetti della questione della donna?
L'uomo, che, non sudando piú neppure una camicia per guadagnare la vita, divenutagli facile per la maggior scarsità della offerta della mano d'opera, pel maggior valore di questa, per la minore produzione e pel conseguente aumento del valore di essa, che cosa farà?
Esso dirà alla donna, moglie in faccia a Dio ed agli uomini, oppure amante comecchessia: «Io guadagno quanto basta per me, per te e per i figli, e ancora ho del tempo per studiare e per ricrearmi. Non occorre quindi che tu ti affanni e lasci i bimbi al presepio o presso i vicini. Stattene in casa, riposa e accudisci ai comodi interni della famiglia.» E la donna, educata al par dell'uomo a non vedere che la questione economica (e non la questione di dignità, di libertà, di moralità, d'indipendenza, di legittima influenza nella famiglia e nella società) troverà che quel ragionamento non fa una grinza, e darà la sua adesione.
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Critica Sociale Dio
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