Sia in oltre a me lecito il toccar lievemente ciò, che per conto di essa appartiene alla medicina, essendo certo, che possono provenir molti dissordini e malori al corpo umano a cagion della fantasia o troppo agitata o lesa; siccome all'incontro la medesima ha forza di guarire anche istantaneamente alcuni mali, massimamente nelle donne, cagionati da ostruzioni de' fluidi, e dall'impedita circolazion degli spiriti animali, e vitali. Intorno a ciò son da vedere varj medici, che ne han trattato, e ne parla anche il suddetto Fieno, con dottrine nondimeno, che oggidì farebbono torcere il naso, o sbadigliare, se ardissero di venire a mercato. Finalmente trattandosi di materia di difficil digestione, non si han da aspettare da me, molto men da esigere dimostrazioni in quello, che sarò per dire. Non si è trovato, né si troverà mai microscopio, che ci conduca a discernere le maniere, che tien l'anima, perché spirito invisibile, nelle sue funzioni. E quantunque sia da noi creduta la fantasia una facoltà materiale, e la sua sede nel cerebro: pure né men colà potrà mai penetrare l'occhio nostro, per iscoprirne le da noi appellate idee e fantasmi. Convien ancor qui, come in tante altre ricerche, contentarsi del verisimile; e chi più di questo può apportarne, maggior plauso ancora ne dee sperare.
CAPITOLO PRIMODella differenza dell'intelletto e della fantasia umana,
e particolarmente della prima di queste due potenze.
Allorché il filosofo cristiano si mette a meditare tanti e sì varj enti, che compongono l'universo mondo, non può dispensarsi dallo stupore in osservando la sorprendente grandezza, o l'ingegnosa struttura, o l'ordine maraviglioso di un gran tutto, e di tante sue parti.
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Fieno
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