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      La notomia di questa principal parte del corpo umano fu fatta dal celebre Willis. Ma son anche da vedere lo Stenone, il Vieussen, e il Ridley, altri ingegni inglesi, che nella stessa notomia si sono esercitati, e pretendono di aver trovato errori in esso Willis, e di spiegar meglio tutto ciò, che appartiene al cerebro nostro. Altra cagione non si può ragionevolmente immaginare, per cui l'adorabile nostro artefice Iddio abbia nel capo nostro collocata quella massa di materia molle, e vischiosa, se non perché ivi s'imprimano e si conservino le specie & idee delle cose colà portate dai sensi, affinché servano poi come magazzino della memoria. Per questo anche i bruti ne son forniti a proporzione del loro bisogno, e del fine, per cui furono creati. L'uomo supera gli altri animali nella copia del cerebro, e nell'ingegnosa struttura del suo capo: benché forse dalla qualità del sangue possa venire la maggiore o minor forza ed attività del cerebro, o pur da altre minute sconosciute ruote, che formano poi la diversità dei cervelli per conto dell'ajutar l'anima a intendere, a ricordarsi, e ad altre azioni, benché la grossa organizzazion del capo sia la stessa in tutti. Qual poi sia l'ufizio particolare del cerebello, secondoché si osserva in notomia diviso, e distinto dal cerebro stesso, per quanto si possa dire ed immaginare, non avremo mai a saperlo. Ora considerando noi, come vada a terminare ad esso cerebro ogni nervo sparso pel corpo, e vegnente dagli occhi, dalle narici, dalla lingua e dal palato, dagli orecchi, e dalle mani: giustissimo fondamento abbiam di credere, che essi sieno il veicolo proprio, per cui l'azione dei sensi passi al cervello, e vada ad imprimere in esso un'idea, o immagine, o specie, o vestigio della cosa o veduta, o udita, o odorata, o gustata, o toccata.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





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