E pur qui non è ristretto tutto il fondaco dell'umana fantasia. Queste finora non son che idee di cose corporee e materiali, suggette alla giurisdizion de' sensi. L'anima anch'essa la provede di un'amplissima copia di altre idee, che si chiamano intellettuali o spirituali, perché o scoperte o formate dall'intelletto umano, e separate dalla materia. In questa schiera son comprese tutte le verità, che dicemmo chiamarsi da i cartesiani eterne, o immutabili, e che son da loro divise in geometriche, numeriche, e metafisiche. Certamente, che due e due facciano quattro; che il tutto sia maggior della sua parte; che un triangolo sia una superficie terminata da tre linee; son verità stabili di ogni tempo, e ravvisate dall'intelletto, e non materiali in sé stesse. Così l'idea di Dio, della stessa verità, della bontà e bellezza, del tempo, dell'esistenza, ed essenza, delle cagioni, relazioni, ed assaissime altre, appartengono alla giurisdizione della mente nostra, siccome potenza capace di raziocinare, con dedurre una cognizion dall'altra, con astraere, dividere, combinar le idee, formar gli universali delle cose, e fare altri simili atti, a' quali non può mai giugnere né il senso, né la fantasia dell'uomo. Sembrerà forse, che quest'altro sì dovizioso apparato d'idee depurate da ogni materia non possa entrare nel magazzino della fantasia potenza materiale. Ma abbiamo la sperienza, che anch'esse ivi si vanno ad imprimere, e che la mente ve le truova scritte e improntate ogni volta, che ne ha di bisogno.
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Dio
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