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      Ma nell'uomo noi non siam soliti a ben considerare, quanto sia meravigliosa l'architettura della sua fantasia; e pur lo merita ben essa per darne la dovuta lode a quell'infinitamente saggio ed onnipotente artefice, che solo può e sa far cose grandi. Abbiam detto, che l'anima umana sta chiusa nel capo nostro, come in una nobil prigione, o per dir meglio in un gabinetto regale, dove esercita il suo imperio. Ministri suoi sono i sensi, la fantasia, il libro, dove ella va a suo piacimento leggendo, quanto de' corpi esterni, e delle cose passate e presenti ivi si truova scritto; la meditazione sua forma il consiglio segreto di questa regina, dove si van ventilando le varie materie occorrenti, e si prendono le risoluzioni. A noi sembra, che l'anima esca fuori del suo picciolo palagio, allorché indirizziamo i pensieri alle cose, che son fuori di noi, e lontane da noi, come quando un amante pensa ad un oggetto amato; il viandante alla nota città dove è incamminato; la madre a i figliuoli, che ha lasciato in casa. E pure il pensar dell'anima altro non è, che un considerar l'oggetto, che sta dipinto nell'officina della fantasia, cioè un ritratto vivamente rappresentante ciò, che si truova lungi da noi. Osservate ora il capitale di tante idee, o immagini, o impressioni, o caratteri delle cose, sì materiali, o vogliam dire sensibili, che intellettuali, allogate ed impresse nel cerebro, o sia nella fantasia dell'uomo. Diversissimo è questo erario secondo la diversità delle persone. Il nato ed abitante in un guscio, poche e dozzinali idee possederà al rovescio di tanti altri, che tanto sanno.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212