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      Ognun può vedere in altri, o in sé stesso, quanto sia ristretto il capo nostro, non più grande di un poppone, e quanto minore anche sia la circonferenza del cerebro umano, dove risiede la fantasia, spogliato che sia del cranio, e di ogni altro suo tegumento. Nulladimeno questo picciolo sito quante cose (Dio buono!), cioè quante idee contiene giammai, ancorché niun di noi sappia dire, come sieno formate, come allogate, come ordinate nel cerebro nostro! Figuriamoci una persona, che abbia imparato varie lingue o idiomi, per esempio la latina, l'italiana, la franzese, l'inglese, la tedesca, ed altre. Le parole, le frasi di tutte queste lingue, che sono di sterminato numero, son tutte impresse nella fantasia, e le ha in pronto l'anima col loro significato, ogni volta che vuol discorrere in uno di que' linguaggi. Se poi questa persona ha letto molto di storici, di poeti, di filosofi, e libri di altre materie, ed è fornita di buona ritentiva: nel cerebro suo si truovano conficcate tali notizie, che possono essere innumerabili. Al teologo, al leggista, al medico, al matematico, e così agli altri applicati a qualche scienza od arte, ponete mente: chi può annoverare i tanti assiomi conclusioni, ragioni, e fatti, che cadauna di esse professioni ha somministrato alla lor fantasia? Oltre a ciò non vi ha uomo, che nel suo cervello non conservi le idee di tante persone, colle quali ha conservate e conserva, e quelle della città, ove egli abita, e di tanti altri luoghi da lui veduti, e di tanti sensibili oggetti ivi osservati; e di ciò, che è accaduto a sé, e a tante altre persone, e queste idee bene spesso accompagnate dal tempo e luogo, in cui le tali e tali cose avvennero.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





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