Oltre all'inconcepibil dovizia di tante immagini, che si racchiudono, e si possono racchiudere nella breve circonferenza del nostro cerebro, un altro motivo di stupore è l'ordine delle idee stesse. Noi sappiamo orazioni e salmi interi, come si suol dire, a mente. Ingegni si son trovati [e si truovano anche oggidì] che tutto quanto leggevano, ritenevano nella memoria. Mentovando taluno un verso di Omero, o Vergilio, uno squarcio di un'Orazione di Cicerone, essi continuavano a recitare i seguenti versi e parole, finché si voleva. Lungo sarebbe il catalogo, se prendessi ad annoverar tanti, dotati di così stupenda memoria, cioè di una fantasia sì ricca, e sì ordinata. Basta mirar tanti sacri oratori (e questo è un triviale avvenimento) recitanti in una quaresima tante prediche, ed osservar, come tante parole tengono dietro l'una all'altra con sì gran felicità e senza disordine alcuno. In questa fantasia stanno impresse innumerabili altre idee; e pur quelle prediche intere col loro ordine quivi si truovano scritte, né confuse punto, né sturbate dalla folla di tante altre diverse immagini. Stupenda in oltre dobbiam confessare un'altra particolarità. Ancorché noi non arriviam bene a discernere il come, pure proviamo con certezza, che i sensi applicati agli oggetti materiali, ne trasportano al cerebro l'idea, o sia l'immagine. Queste immagini non possiam concepirle, se non per minutissime cose, e come un compendio delle loro configurazioni. Così nella camera optica si osserva ridotta in poco la facciata di un grandioso palazzo, di un ampio e vago giardino.
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