Potrebbonsi qui addurre molti esempli, che si leggono in varj libri; ma io mi contenterò d'uno, accaduto in persona di grande autorità, a cui non si può negar la credenza. Si racconta del celebre cardinal Pietro Bembo, che essendo egli secolare, ebbe una lite civile di beni con un suo parente. Aveva egli fatta una scrittura in difesa delle sue ragioni, per presentarla al tribunale. La mattina prima di uscir di casa, andò secondo il solito a salutar sua madre, la quale l'interrogò, dove andasse. Le disse: a presentare a i giudici una scrittura per la nostra causa. Allora la madre cominciò a scongiurarlo di non uscire quel dì; e richiesta del perché, soggiunse: ho sognato stanotte, che essendovi voi incontrato per istrada col parente avversario, egli ha altercato di parole con voi, e infine vi ha dato delle pugnalate. Rise il Bembo, come quegli, che niuna fede prestava a i sogni; e per quanto ella il pregasse, volle uscir di casa. In fatti s'incontrò per istrada coll'avversario, che il fermò, e venuto seco a parole intorno alla lite, finalmente cacciato fuori un pugnale, il regalò di alquante ferite. Coloro, che credono, o più tosto sognano la natura un aggente secondario delle leggi e della volontà di Dio, forse troveranno, come han trovato in tanti altri casi, che essa rivelò alla mente ciò, che aveva da succedere al figlio. Ma finché si truovi una ragione e cagion migliore del suddetto avvertimento, sia lecito a me di sospettare, che senza intervento di alcuna occulta potenza, potesse la madre sognare il pericolo e male accaduto al Bembo.
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