Abbiam tuttavia alcuni libri degli antichi greci, chiamati onirocritici, che trattano delle varie predizioni de' nostri sogni: mercatanzia la più fallita e ridicola, che mai si possa pensare. Truovansi ancora nella Persia, e in altri paesi dell'Asia, non solamente libri di questa folle professione, ma nelle pubbliche botteghe gli espositori de' sogni, dove l'incantato popolo va a comperare a danari contanti le menzogne e gl'inganni. Dimandate ora: trovasi egli vestigio alcuno in Europa di chi spacci l'arte d'indovinar per via di sogni? Verisimilmente in niuno v'incontrerete. Ma non mancano già donnicciuole, e altre persone semplici, che si figurano di poter trovare ne' sogni proprj od altrui i numeri utili per guadagnare nel lotto di Genova, o di Milano, con aggiungere ancora altri stolti requisiti al sognare. E contuttoché la legge cristiana vieti ed abbomini sì fatte maliziose illusioni, pure l'ansietà del guadagno e l'avarizia vanno al di sopra della religione e della coscienza. Né qui si ferma la matta crudeltà. Bada eziandio agli augurj, che tanto una volta furono in uso a' tempi di Roma pagana; cerca cabbale, inventate e composte da soli truffatori, o da gente, che operando a capriccio, in fine poi va ridendo in cuor suo della melonaggine altrui. In somma tra gli altri mali introdotti dal lotto suddetto, non è l'ultimo quello di aver fatto crescere le superstizioni. Chiunque ha alquanto di senno, non abbisogna punto de' miei ricordi per sapere, che vanità e stoltizia sia lo sperar da i sogni luce alcuna dell'avvenire.
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