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      Si può aggiungere, trovarsi in Bologna una persona civile cieca, che liberamente passeggia per quella città senza valersi delle mani o del bastone per guida. Ma convien prima chiarire, se sia affatto in tal persona estinta la forza degli occhi. Ogni poco di luce potrebbe giovargli. E quando pur sia onninamente cieca, avrà sempre qualche ciera di prodigio il suo franco operare. In somma secondo il mio debole sentimento, si dovrebbe conchiudere, che il sonnambolo si truova continuamente esposto al rischio di urtare, di precipitare, e di perdere anche la vita, come a non pochi è accaduto; e dee sempre dirsi una maraviglia, qualora questi addormentati ambulanti sì francamente, e senza alcun loro danno operano ciò, che di essi abbiam riferito di sopra. Il ripiego che ho veduto praticare per un signor grande soggetto a somiglianti trasporti, fu di chiudere all'intorno con rete di corda il suo letto: con che vano restava ogni suo tentativo di andar a cercare il malanno. Mi è stato similmente riferito dal sig. dottore Pozzi, uno de' primarj e più eccellenti medici di Bologna, e medico del regnante pontefice Benedetto XIV esservi un sacerdote, che ogni due mesi si fa tagliare i capelli. Se nol fa, è condannato ad essere sonnambolo. Chi può mai spiegare tutte queste scene della natura umana?
     
     
      CAPITOLO VIIIDella pazzia e del delirio,
      deplorabili effetti della fantasia.
     
      Allorché il volgo e più di uno ancora, che è sopra il volgo, s'incontra a vedere un pazzo, nulla attinente a sé, e ne ode gli stravolti concetti, e mischiato talvolta il sodo col ridicolo, difficilmente si astiene dal ridere, e si prende anche spasso in eccitar quelle povere teste a continuar la tela degli spropositi.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





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