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      Ma se questo magazzino si truova messo sossopra, scompigliato l'ordine di quelle immagini, come può mai la mente esercitar con quiete e libertà le sue funzioni? Se ella cerca e vuol trascegliere qualche idea, la fantasia bollente nel delirio, disordinata nella pazzia, gliene presenta dell'altre molto diverse. Né può ella fermarsi a meditare, cioè a contemplar le idee, perché l'altra potenza posta in gran movimento muta spesso scena, e mena altre idee in campo. Sicché noi troviamo bensì l'anima mischiata nel delirio e nella pazzia, perché i suggetti a sì grave sconcerto del loro cerebro li udiamo parlare di tanto in tanto a tuono, e talvolta scorrere in ingegnose riflessioni e spiritosi concetti; ed anche lo stesso loro spropositato ragionamento non può farsi senza l'intervento ed influsso dell'anima. Contuttociò essendo in quel bollore impedita ad essa anima la libertà di eleggere e volere, e tolta a lei l'opportuna posatezza, per esaminar la idee, e la quiete necessaria al giudizio, per discernere la verità o falsità, la bontà o malizia delle cose, conseguentemente per quanti spropositi dica il farneticante o l'impazzito, per quante azioni faccia sregolate, ed anche per sé stesse peccaminose, egli non pecca, né offende Dio; e degno è di compatimento presso gli uomini, finché sussiste il disordine della fantasia suddetta. Aggiungasi, che venendo in noi queste malattie senza colpa nostra, è di dovere, che né pur ci siano attribuiti a colpa i lor cattivi effetti.
      Se noi volessimo qui ascoltare l'ordinario linguaggio degli uomini, noi avremmo tutto il mondo pieno di deliranti e pazzi.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





Dio