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      Ma dopo qualche tempo gittò un sospiro, ed accorsi gli astanti con liquori spiritosi, e con iscaldarla tanto fecero, che ella tornò in se stessa. Non il ringraziò ella punto di questo beneficio, anzi proruppe in lamenti, perché avessero distolta l'anima sua giunta ad uno stato d'inesplicabil tranquillità e felicità, a cui alcuno non può giungere in terra, e che niun gaudio e piacere di questa vita potea paragonarsi al provato da lei. Aggiunse di aver ben sentito coll'orecchio i gemiti de i suoi genitori, e i ragionamenti intorno al suo funerale; ma che questo nulla avea interrotta la sua tranquillità; ed essere stato sì profondamente immerso l'animo suo in quelle delizie, che più non pensava alle cose del mondo, e né pure a conservare il suo corpo. Parlasi ancora di una epilepsia estatica nelle suddette Efemeridi germaniche anno quarto, osservazione ottantesima prima; e di due altre all'anno sesto della decuria seconda, osservazion duecentesima prima, e ducentesima vegesima nona. Il che fa vedere, che né pure in quel sì terribil morbo cessa l'anima di pensare, ancorché ordinariamente gli epileptici non si ricordino di avere allora pensato.
      Tutte queste cose rammento io, acciocché si possa considerare, quante inesplicabili azioni si faccino dall'anima e dalla fantasia nel capo nostro per opera della natura, senza che v'intervenga cagion sopranaturale. Però torno a dire essere il partito migliore quello di sospendere il giudizio, ogni volta che c'incontriamo in accidenti straordinarj, perché abbiam tuttavia da imparare, fin dove si stendano le forze dell'anima e della fantasia, e ciò che Dio, quando vuole, operi in noi.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





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