Coperta la reliquia, cessa tutto quel gran rumore, né vi è più gente ossessa. In tante altre città ciò non si osserva: e perché? Perché l'uso non ci è. La fantasia guasta di una donna se ne tira dietro cento altre. Ciò poi, che avvenga alle persone timide, allorché si sparge voce per una città di qualche fantasma visibile; e quello, che spezialmente possa accadere nel bollor di una peste, cioè in tempo, che universale è lo spavento: l'ho io altrove accennato nel Trattato della Peste. Da somiglianti malattie d'immaginazione, ben lo so, possono esimersi solamente le persone animose ed accorte; le quali non si lasciano senza buone ragioni persuadere, ciò che il rozzo popolo è portato a credere con tanta facilità. Tuttavia bene è l'avvertir chichessia di sì fatti disordini, e di consigliar ciascuno ad esaminar meglio, se mai si può il fondamento de i racconti di cose straordinarie, che forse non son che ideali, per risparmiare a se stessi un sognato ma vero male, e seco la perdita della quiete e della sanità. Almen prima di adottar opinioni tormentatrici, e di alloggiar fantasmi sì pericolosi e molesti, chiedere consiglio a i saggi, e a chi può rettamente giudicar delle cose; e credere più ad essi, che alle voci popolari, o alle ciarle ed immaginazioni delle donnicciuole, moneta bene spesso falsa, e sempre dubbiosa. È da vedere in questo proposito un opuscolo di Francesco Bayle medico di Tolosa, il quale per ordine de' magistrati esaminò diligentemente i sintomi di molte femmine, credute offese dal demonio, e ne attribuì la cagione alla lor fantasia lesa, e al temperamento loro isterico, ipocondriaco, epileptico.
| |
Trattato Peste Francesco Bayle Tolosa
|