Presso i longobardi fu necessaria una legge per un tale abuso. E basta, che uno muova questa voce, perché si dilati da pertutto, gridando indarno i parrochi per far cessare questi vani ed ingiuriosi rumori. E qui non si vuol tacere, che il signore di santo Andrea nell'anno 1725 stampò in Parigi alcune sue lettere per disingannare il pubblico intorno alla soverchia credulità della forza de i diavoli, degl'incantatori, delle malìe, de i sortilegi, fondata in buona parte sopra false apprensioni, favole, ed imposture. Stabilisce anch'egli, che i creduti maghi e streghe, se nuocono alle persone, ciò eseguiscano con mezzi naturali, senza concorso di demonj, come fan coloro, che adoperano veleni, ed altri ingredienti, atti ad alterare l'altrui sanità, e a cagionargli la morte stessa. Aggiugne di poi, che gli spiriti, i quali esalano dal corpo dell'incantatore nel tempo, ch'egli ha intenzione di far male ad un uomo, trovandosi allora la fantasia piena dell'idea di uccidere, e di vendicarsi, diventano così malvagi e maligni, che passando sul corpo altrui, e penetrando alle parti nobili, possono produrre la morte. Ma si torna a dire, essere questa una mera immaginazione, da mettere con quella de i sognati basilischi; ed essere imprudenza il dar credito a tale opinione, che servirebbe a tutte le persone deboli, e spezialmente alle donne per figurarsi in tanti casi maleficiati i lor figliuoli, o se stesse dal guardo o fiato di persone innocenti. Si troverà forse qualche serpente o drago, i cui spiriti ad esso omogenei, ma contrarj a quel dell'uomo, possano nuocere all'uomo stesso, portati dall'odore o dal fiato.
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Andrea Parigi
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