La vanità per altro non è male delle sole femmine, e passa molto bene anche nell'altro sesso.
Sarebbe pertanto da desiderare, che noi prima di affezionarci a certi fantasmi, provenienti in noi o per via delle sensazioni, o per lavorio della nostra mente, potessimo e sapessimo ben esaminare la verità, la bontà, le cagioni, e gli effetti, considerando, se abbiano sussistenza di ragione sì o no, e quale influsso possano avere nella teoria dei nostri pensieri, desiderj, e passioni. Può essere, che senza questo esame ci siamo imbarcati, ed abbiano sì fatti fantasmi coi caratteri delle passioni loro aderenti presa radice nella nostra fantasia. Ciò non ostante è a noi permesso, anzi comandato dalla retta ragione il chiamarli anche dipoi all'esame, per liberarcene, o per rettificarli. A disingannarsi potrebbe e dovrebbe bastare per la gente dozzinale il solo esempio delle persone conosciute da tutti per saggie, e dotate di migliore intendimento. La mente nondimeno quella sempre è, che avendo per poca avvertenza, o per debolezza, o per altri motivi permesso, o fatto, che si alloghino nella fantasia delle idee false, o se non false in se stesse, almeno sfigurate per l'accessorio di altre incompetenti idee: essa, dico, è, a cui tocca di rinvangare i conti, tornando a considerare più attentamente, se per avventura c'ingannassimo, o ci fossimo ingannati in accettare a fabbricar quel tale fantasma, che suscita o sveglia in noi questa o quella gagliarda passione, e ci spinge a pensieri, volizioni, ed azioni peccaminose, e perniciose a persona dotata di ragione, che per istituto di sua natura ha da proccurare la propria felicità, e non già l'infelicità. Basterà qui un esempio solo.
| |
|