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      Non manca fra questi, chi essendosi applicato alle lettere, si sente col tempo in cuore il pizzicore di aspirare alla gloria de' letterati, e si mette a comporre libri. Già il suo nome comparisce alla stampa, e si parla di lui ne' Giornali de' Letterati. Che son poi questi libri? Cataloghi, indici, pezzi di libri, e materiali altrui, cioè centoni, ed erudizioni indigeste; e quando anche sieno infilzate con ordine le cose, pure scompagnate da riflessioni sopra la verità o probabilità di esse, riducendosi tutto il loro sapere a saper copiare quel che altri han detto. Anche questi son libri, ma libri ordinariamente destinati per la gente dozzinale, e che non entrano nelle librerie dei veri dotti; o se vi entrano, sieno pur sicuri di dormir ivi quietamente coperti di polvere, senza essere mai maneggiati dalle lor mani. Dissi ordinariamente, perché possono darsi di questi lavori, appellati fatiche più tosto di schiena, che d'ingegno, i quali per essere utili con risparmiare la fatica a gli altri di cercar qua e là notizie e dottrine, ivi da un solo ammassate, meritano certo, che ognun resti obbligato alla fatica e penna di quegli autori. La seconda schiera è de i ricchi di fantasia, poveri d'intelletto. Hanno costoro letto molto, molto ancora ritenuto; e la vivace ed agile lor fantasia è pronta a somministrar idee e parole a i loro ragionamenti, vaghezza a i loro libri. Bella figura, che ordinariamente fan costoro nelle conversazioni con raccontar casi seguiti, dipignere vivamente gli avvenimenti delle cose, e i costumi altrui; hanno anche tanto d'ingegno da dilettarvi con facezie, arguzie, satirette gustose, e talvolta ancor troppo pungenti.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





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