Se gli organi della sensazione portano al cerebro l'idea delle cose materiali, e delle varie modificazioni, azioni, e passioni tanto dei corpi animati, che degl'inanimati: l'anima tosto apprende quelle idee. E solendo queste rimaner impresse nella fantasia, l'anima poi leggendo quel libro, sceglie quelle, che le occorrono pel ragionamento, sa combinarle insieme, può formare anch'essa delle nuove e delle puramente spirituali, col raziocinio, coll'astraere, e con altri effetti della sua mirabil potenza. Figuratevi l'anima stessa simile ad uno, che sta in luogo alto alla vedetta, e può osservar tanti e così varj oggetti, ora uno ora l'altro, che stanno al basso e all'intorno, e i movimenti di questa o di quella persona. Tutto ciò, che costui mirerebbe in vasto spazio, l'anima lo rimira in un picciolissimo: che tale è la fantasia. Noi non facciam riflessione ad uno, che pure dee dirsi mirabil lavoro dell'arte e della natura, e di cui abbiam l'obbligo a chi tutto fece con una sola parola: cioè agli specchi di cristallo, e ad altri corpi lisci, e all'acqua stessa, che possono riflettere la luce. Se ad essi si affaccia qualunque oggetto illuminato: eccoti subito comparire in quello specchio l'immagine sua colle sue proporzioni e colori, talvolta al naturale, ovvero ridotta in compendio. Lo stesso abbiam già veduto accadere nella fantasia, in cui portata dagli spiriti dei nervi sensorj si va ad imprimere un'infinità d'immagini, delle quali poi si serve l'anima per le funzioni sue, leggendo in quello specchio, tanto più maraviglioso degli specchi artifiziali, perché in sì picciolo sito raccoglie sì sterminata copia d'idee sensibili ed intellettuali.
| |
|