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      E quando anche la mente ecciti queste riflessioni & idee, pure l'appetito gagliardamente commosso va innanzi, e vuole quel creduto bene, ancorché la mente gliel rappresenti per vero male. E tanto più grave riesce l'impulso delle idee sensibili, se l'abito v'interviene, facendo l'uomo con facilità quello, ch'è usato a fare. Datemi un abituato coi compagni all'osteria, o in possesso di qualche lascivo amore, o dedito al giuoco, al furto, o avvezzo a giudicar male del prossimo: basta che si presenti quell'idea, perché l'appetito corra ad appagarsi, se può. Ma qualor si tratta di azioni riprovate dalla religione, o dalla retta ragione, chi non sa, niuno essere scusato da colpa o peccato? perché essendo sempre in potere dell'anima, il sospendere l'elezione o sia la volizione, per ascoltar la voce della ragione, ed esaminar la risoluzione, che si è per prendere, noi nulla badandovi, eleggiam quello, che si avrebbe a rigettare e vilipendere. Nel che i giovani, perché forniti molto di fantasia vivace, e poco di prudenza, son più degli altri esposti a prevaricare con aggravio della lor coscienza davanti a Dio, o con perdita della lor sanità, o col dissipamento delle lor sostanze, e in fine con tirarsi addosso il biasimo di tutti i buoni e saggi. Vi ha poi di quelli, che son sempre giovani in tutto il corso della lor vita. Ed ecco il principal de' mali, che può recar la vivace e focosa fantasia dell'uomo, che non istia ben in guardia di sé stesso.
     
     
      CAPITOLO XVIIIDella necessità di ben regolare e correggere


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





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