Applichiamoci dunque di tanto in tanto a considerare, se l'idee impresse nella nostra fantasia sieno vere o false, e se l'opinione abbia accresciuti, sminuiti, o alterati gli attributi delle cose. Quando non intervenga nel cerebro quel disordine, che appelliamo insania, o pazzia, la mente usando il buon criterio suggerito dalla filosofia suddetta, può facilmente giungere ad emendare e rettificare molti de' nostri sregolati fantasmi. Fra questi alcuni ci sono di poca o niuna conseguenza, come le opinioni concernenti i primi principj delle cose fisiche, le vere definizioni del tempo e dello spazio, la quantità del moto nell'universo, la divisibilità della materia in infinito, il vacuo, e simili altre questioni, delle quali si fa cotanto strepito nelle scuole, e mai non si arriva ad una incontrastabil conclusione. Meglio è il conoscere quel più di verisimile, che si può, in sì fatte ricerche; ma l'averne anche delle false o inverisimili idee, contuttoché non sia bene, non è però un male, onde ne derivi alcun male al pubblico o al privato, se pur non si piantassero de' filosofici principj, che andassero a ferire quei della religione. Così il credere le qualità inerenti ne' corpi, quando veramente son da dire percezione e sensazioni dell'anima (della quale scoperta cotanto si gloriano i cartesiani) non si sono accorti finora i peripatetici, che abbia recato alcuno sconcerto al mondo. Ma è facile che si dieno, e in fatti si danno tante altre idee ingannevoli, ed insussistenti, che possono terminare in danno dell'anima nostra, della nostra sanità, de' nostri affari, e, se non altro, cagionare in noi degli affanni, che è bene il risparmiare.
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