Può essere, che questa sola idea sarà sufficiente a far fronte a tutte le tentazioni contrarie, vegnenti dall'impulso delle idee seduttrici, portate da' i sensi, cioè dalla vista de' corpi molto avvenenti, o dall'udito delle preghiere, delle lusinghe, o pur dall'esibizion di regali, o dalle promesse di molti vantaggi. Ma se a questa nobile idea dell'onestà si aggiugnerà la ferma persuasione, che tal virtù è sommamente amata e comandata da Dio, indubitato premiatore di chi osserva le giustissime sue leggi; e che per lo contrario l'impurità da lui odiata e condennata, ci fa perdere la di lui grazia e meritare i suoi castighi allora crescerà a dismisura la forza della mente per combattere contro le idee motrici della era concupiscenza; in guisa tale che o esse non ardiran di affacciarsi, o se pur si presenteranno al guardo dell'anima, facilmente ancora saranno accolte con abborrimento, e dileguate. Ma all'udire gli encomj della moral filosofia, e molto più al decantarsi qui l'energia della filosofia cristiana per vincere le per così dire segrete suggestioni al mal fare, procedenti dalla nostra fantasia, cade subito in pensiero a i lettori di chiedere, onde venga, che con tutti gli ajuti della religione di Cristo, pure s'incontrino dapertutto tanti cattivi uomini e tanti peccati. La risposta è riserbata al capitolo seguente.
CAPITOLO XXDella cagioni fisiche degli insulti perniciosi
della fantasia, per quel che riguarda le azioni morali,
ed altri mezzi per frenarli.
Non ci è persona, che abbia la mente sana, non ci è filosofo di qualunque setta ch'ei sia, il quale non riconosca, che il vivere secondo la norma della virtù, è lo stato convenevole a chi ha avuto in parte sua la ragione, e desidera quella felicità, di cui è capace il mondo nostro mischiato di tanti guai; e che la vita de' viziosi è di troppo sconvenevole alla natura umana, e regolarmente conduce all'infelicità. Ma niuno altresì ci è, che non senta le difficultà ad essere buono, e la facilità a divenir cattivo.
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Dio Cristo
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