I nervi degli occhi altro allora non fanno, che portare alla fantasia quelle lettere e parole; e i nervi degli orecchi altro non vi portano, che il suono di quelle parole. L'intelletto solo discerne poi ciò, che vien significato da quelle parole e voci. Ora se noi consultiamo l'operar degli uomini, troviamo, non aver bene spesso tanta forza impulsiva le idee mentali, quanta ne han le sensibili. Figuriamoci uno, che sappia e confessi la bellezza della virtù, la deformità del vizio; che abbia anche apprese i più nobili assiomi de' savj antichi e della moral filosofia, e conosca la ragionevolezza di tutte queste dottrine, ben avvertite dalla sua mente. Con tale apparato d'intellettuali idee dovremmo credere, che costui riporterà sempre vittoria contro le sensuali idee, incitanti lui alla lascivia, alla vendetta, a contratti di guadagno illecito, ad eccessi di gola. Così dovrebbe essere, e pur sovente è così. Aggiungasi, che chiunque professa la santa religione di Cristo, certamente ha una conveniente idea di Dio, del paradiso, e dell'inferno; sufficientemente sa, quali azioni dispiacciono al divino nostro Legislatore, e qual gastigo sia preparato a i violatori delle sue leggi. E pur tanti si ritruovano, che ad onta di queste salutevoli idee della verità e giustizia, delle quali è persuasa la lor mente, la dan vinta alle tentazioni, cioè si lasciano talvolta o spesso rapire a i peccati dalle idee provenienti da i sensi, dandosi anche in preda a i vizj, e dormendo in essi, tuttoché non lasci la coscienza, o sia la mente stessa di andarli avvertendo della sregolatezza di quel vivere, dell'ira di Dio, e de' presenti mali effetti dell'iniquità, e de' maggiori riserbati nell'altra vita.
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