In primo luogo è da desiderar la buona educazion de' figliuoli, argomento trattato da varj eccellenti maestri. Chi ben alleva quelle tenere piante, può sperarne buon frutto a suo tempo. Convien dunque piantar di buon'ora nel loro capo delle salutevoli idee, ispirando ad esse le massime sante del Vangelo, l'amore delle azioni buone, l'abborrimento alle cattive, e mostrando loro la bellezza ed utilità delle prime, la deformità e le perniciose conseguenze dell'altre, con dipingere spezialmente agli adulti, la saviezza di questo o di quel giovane, e gli spropositi ed eccessi di quegli altri. Perché tanto può nella nostra corrotta natura, e sopra tutto in quella de' giovanetti portata all'imitazione l'esempio altrui: troppo è necessario il buono de' genitori, e il difendere quell'imprudente età dall'apprendere dal cattivo esempio altrui le idee della superbia, della lascivia, dell'intemperanza, del giuoco grosso, e di altri dilettevoli, ma dannosissimi vizj. Parlo di lezioni, che ognun sa, e pure non si veggono da tanti e tanti messe dipoi in pratica. Fortificata per tempo l'anima giovanile con li saggi documenti, e colle idee della virtù, e tenuta lungi dall'aspetto di certi lusinghieri vizj, finché sia formato il giudizio: si può dir provveduta di armi potenti per far fronte a i fantasmi incitatori del malfare. Non è già per questo, che sia in salvo la rocca dell'anima, osservandosi tanti giovani ben allevati, ben educati, i quali appena son lasciati in balìa del loro cervello, e spezialmente se di focosa natura, che si mettono a rompicollo per la via dell'iniquità. Resta nulladimeno speranza, che cessato il bollor dell'età, e il seme suffocato delle idee di sapienza risorgerà, e darà in fine buona messe.
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Vangelo
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