Incomparabilmente poi crescerà il profitto dell'anima per chi alla lettura dei buoni libri potrà e saprà aggiungere la contemplazione e meditazione dei sacrosanti misterj e dei divini insegnamenti della religion cristiana. Beati per questo i santi, felici tante persone pie, che si applicano a sì fruttuoso esercizio. Piena è la lor testa d'idee della religione; di quel Dio, che tanto amano della vita di quel divino Salvatore, che serve di norma alla lor propria; e di quel paradiso, a cui continuamente aspirano, e che sperano dall'infinita clemenza di Dio per gli meriti del suo benedetto figliuolo. Questi sono i lor familiari fantasmi, tutti consiglieri delle virtù. La meditazione sempre più la va avvalorando. Non è già, che talvolta non possano loro affacciarsene anche dei maligni procedenti dai sensi, e massimamente per chi vive nel secolo. Ma risvegliando l'anima quelle opposte massime, che han tanto polso, vantaggioso suol riuscire il combattimento, non difficile la vittoria.
Una particolare ispezione poi merita la virtù della continenza. Per certa sorta di persone, e spezialmente per chi si dedica al celibato, non basta una buona provvision di quelle salutevoli idee spirituali; d'uopo è ancora il fuggire, per quanto si può, le contrarie portate dai sensi. Può ben chi si truova in tale stato guernirsi di buone armi, ma ove non si cessi di frequentar persone di stato diverso, egli ne riporterà delle immagini sì focose, che metteranno a rischio ogni suo buon proponimento. Anche i santi, e le persone più rintanate nei chiostri, perché non possono bandir le idee sensuali portate dal secolo, o apprese nei tener anni, son suggetti a pericolose battaglie: quanto più poi chi le va sempre più accumulando e invigorendo coll'andare a caccia nel civile commerzio?
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