Ma [8] quando la gabbia fu fuori della porta, l'Orco si risvegliò con una gran scossa e si diede a bociare:
- Mi rubban la mi' vita!
e saltato giù dal letto, si messe a correr dietro a' ladri; e siccome lui aveva le gambe lunghe e sverte, non che bono l'odorato, presto gli arebbe raggiunti: ma loro in nel sentirselo alle costole, tutti impauriti, lassarono lì per le terre la gabbia e badarono soltanto a niscondersi dientro una macchia. L'Orco si accontentò allora di ripigliare la gabbia, che quando l'ebbe tocca gli fece ritornare le forze, e rivienuto alla spelonca ne incatenacciò la porta con gran premuria.
In quel mentre che il figliolo del Re delle Pomarance e la Zelinda stevano accoccolati nella macchia e ansimavano per la corsa fatta e erano mezzo sbasiti dalla paura, tutt'a un tratto deccoti che tra il lusco e il brusco riapparisce la vecchina grinzosa, che gli disse:
- O mattarelli! o allocchi! L'interesso vostro nun siete stati boni a farlo. Se l'Orco cascava morto, i su' tesori, e n'ha una dovizia, diventavano vostri senza contrasto. Gnamo via! coraggio, e ritornate stasera alla casa dell'Orco e addoperatevi come v'insegnai. Su, svelti! Chi nun risica e' nun rosica.
Ma que' due non si sentivano dimolto vogliolosi di rimettersi nel pericolo; la vecchina però gliene disse tante e poi tante, che loro in sulla sera riandorno a picchiare alla porta dell'Orco, e doppo i soliti ragionari e le medesime cirimonie della prima volta, l'Orchessa aprì, gli messe dientro, gli ristorò e poi gli fece niscondere tra la paglia e il fieno nella stalla.
| |
Orco Orco Pomarance Zelinda Orco Orco Orco Orchessa
|