Dice la Caterina:
- 'Gli è bello, sì, nun si pole dire di no. Ma se vo' lo portate al Re, sapete voi quel che lui dirà? Dirà che nun è perfetto; che ci manca qualche cosa.
- Oh! che ci manch'egli dunque, buacciola? - berciò il contadino.
Arrisponde la Caterina:
- Il Re dirà:
Il mortaio è grande e bello!
Villanaccio, dov'è il pestello?
Scrama il contadino a quella 'nserenata:
- Va' via, allocca! Vol egli dire a codesto mo' il Re! Che ti credi che lui sia scemo come sie' te?
Insenza sentir altro il contadino piglia il mortaio in braccio e corre al palazzo del Re; e dapprima le guardie nun lo [19] volevano far passare; ma poi lui disse che portava un regalo maraviglioso al Soprano, e allora gli diedano il permesso di nentrar dientro e lo condussano alla presenzia di Sua Maestà.
Dice:
- Sacra Corona, i' ho trovo in nella mi' vigna questo mortaio d'oro con delle belle ficure sopr'esso, e m'è parso che fussi degno soltanto di stare nel su' palazzo; e però deccoglielo qui, perché intendo di fargliene un regalo, se a lei gli garba d'accettarlo.
Il Re allora pigliò il mortaio con le su' mane e principiò a rigirarlo di qua e di là, e a sbirciarlo da tutte le parti.
- Bello! - dice lui. - Propio una meraviglia! Ma ci manca qualche cosa.
- Oh! che ci manch'egli? - scramò il contadino.
Arrisponde il Re:
Il mortaio è grande e bello!
Ma ci manca il su' pestello.
Del "villanaccio" nun gliene diede al contadino, siccome aveva detto la Caterina, perché il Re 'gli era una persona aducata.
A sentir codeste parole il contadino rimase lì a bocca aperta com'un luccio; poi dice:
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Caterina Caterina Soprano Sua Maestà Corona Caterina
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