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      Già i' me lo ficuravo, che col tu' andare a giostroni e chiacchierare alla mammalucca e' si doveva finalmente cascare in qualche disgrazia.
      Arrisponde Giovanna a quella nuscita di su' pa':
      - Vo' avete tanta paura e io punta. Oh! d'addove lo rilevate che il Re v'ha chiamo per le mi' buacciolate? Andateci pure a udienza, e se 'gli ène per me che v'addomandano al palazzo, nun vi fracchienete a farmelo assapere, ch'i' lo so da me com' ho da regolarmi in tutti i casi. Gnamo! su, sbrigatevi, e nun fate aspettare chi comanda.
      Il contadino e' si vestì de' su' meglio panni che 'gli aveva dientro la cassa, e, data una pulita al cappello delle feste, s'avviò in verso la città; e arrivo al palazzo del Re, le guardie lo menorono alla su' presenzia. A quel crosto gli pareva d'esser lì in berlina, e abbeneché il Re lo ricevessi con garbo, lui in t'ugni mo' steva tutto tremolante e allocchito come chi aspetta la cattiva sentenzia.
      Il Re lo sbirciò da capo a pie' e poi gli disse:
      - Galantomo, è egli vero che vo' avete a casa una bellissima figliola?
      A quella richiesta il contadino e' fu come se gli avessan dato un manico di vanga in sulla collottola, e gli si rimiscolò tutto il sangue dientro alle vene. Lui borbottava a tragola e le parole gli cancugnavano a vienir fora chiare e spiccicate, abbeneché po' 'n fondo quella domanda lui se la dovessi aspettare da parte del Re. In somma, pareva lì lì per isbasire quel babbaleo.
      Il Re in nel vedere quel tramescolìo e confusione del contadino si pensò che lui avessi sospetto della su' reale presenzia, e però badava a rassicurarlo col fargli core; e poi daccapo gli disse:


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Giovanna