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      A quel rumore scese giù col lume Giovanna per vedere chi fosse, e sentuto che quel pellegrino bramava un po' di ricovero la notte, siccome lei era di bon core, fece nentrare il finto pellegrino e lo menò in cucina, addove lui si siedé al focolare per riscaldarsi.
      Doppo un po', dice il Re:
      - Signora, lei sappia ch'i' mi sono smarrito per questi paesi in nel mentre che andevo alla città e ci portavo a vendere le mela cotte a un mi' amico antico. Ormai da qui a domani sarann'ite a male. Se lei le vole, io gliele do volentieri, anco per ricompensa del su' bene. Guà! i' nun ho altro da offerirgli. Son mela francesche e come bone, sa elle.
      Giovanna 'gli accettò lì per lì la profferta, e volendo che le mela l'assaggiasseno anco le su' compagne, lassato il pellegrino in sul focolare, se n'andiede nel salotto: ma quand'ebbe scoperto il panieri, in nel vedere che le mela erano per l'appunto dodici, gli viense del sospetto, e rifatti i su' passi addietro, lei s'accorse che il pellegrino steva alla finestra di cucina affacciato, e sentiede che discorreva con qualcuno di fori:
      - Su, lesti; i' scendo a aprire a mala pena le sono a letto addormentate.
      Giovanna a quelle parole nun fiatò nemmanco: "Che c'è?" ma in un tratto agguanta il pellegrino per le gambe e lo scaraventa di sotto. Fortuna che la finestra 'gli era bassa!
      Il Re battiede il capo in sull'erba, ma nun morì; soltanto si sviense, e i su' compagni lo portorno via a braccio insino al palazzo e lo messan subito dientro il letto.
      Innunistante al Re gli prese una grossa malattia, e tutti credevano che tra poco lui avrebbe tiro il calzino; più che altro era male di amore dispregiato, e i medici nun sapevano che mesticciarsi per rinsanichirlo, perché, al solito, loro nun capivano [34] quel che il Re 'gli aveva.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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