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      Dice:
      - Qui c'è qualche incanto. O i' fo erro per la brama di questa ragazza, o lei nun è punto morta. Presto, s'ha a provare a spogliarla.
      Detto fatto, la portorno di peso sur un letto e lì gli levorno tutti i panni d'addosso e la corona di testa, sicché la Bell'Ostessina rimase gnuda come da nata; ma 'ntanto, a male brighe gnuda principiò a sciorinarsi, e si stirava e spalancava la bocca con de' gran sbadigli, quasimente si destassi dal sonno, e finalmente soccallati gli occhi, in nel vedersi a quel mo' in faccia a du' omini steva mezzo tra l'ingrullita e la vergognosa, e voleva in ugni mo' scappare e niscondersi.
      Il Re però si diede a rassicurarla e gli disse di nun aver paura di nulla, e poi gli fece il racconto di quel che era successo; e allora la Bell'Ostessina si racconsolò e si fece menare in nella su' cammera, addove c'eran sempre i su' vestiti di tutti i giorni e in un mumento ricomparse nel salone bell'e accomida con garbo.
      La vo' far corta, ché già ci si pole anco ficurare. Que' dua giovani lì assieme solingoli e innamorati com'erano, nun istiedan mica a dire de' paternostri; si sposorno senza 'l prete, e addio! e siccome nel palazzo incantato nun ci mancava il campamento da principi, nun si mossan più da quel logo per du' o tre anni, e in quel mentre gli nacquero du' be' figlioli masti; una delizia soltanto a vedergli.
      Ora bisogna sapere che il Re aveva sempre viva la su' mamma, e a lei dal giorno che il Re 'gli era sortito a caccia co' du' servitori nun gli rinuscì scoprire addove fusse.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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